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Nozioni fondamentali
La crosta terrestre
è costituita da elementi molto diversi tra loro, chiamati rocce,
ognuna delle quali è formata da una associazione di minerali,
corpi omogenei fisicamente e chimicamente con una composizione chimica ben
definita. Ogni minerale ha delle precise proprietà e una forma tipica, e la
maggior parte di essi è limitata da superfici piane, da spigoli e da angoli
diedri: sono i cristalli.
L'aspetto esterno di un cristallo dipende strettamente dalla sua struttura
atomica, infatti i suoi atomi presentano una disposizione geometrica regolare.
Esistono in natura circa 3000 specie minerali, composte di 92 elementi chimici,
ma solo 40-50 di esse si trovano molto di frequente: ad esempio il quarzo, i
feldspati, le miche, i pirosseni, gli anfiboli, l'olivina. Questi minerali
costituiscono la maggior parte delle rocce.
Classificazione delle rocce
1 - Rocce magmatiche (o eruttive)
- Rocce plutoniche:
il magma (la lava fluida ed incandescente che si trova all'interno della Terra) è cristallizzato lentamente in profondità. Secondo il loro contenuto
decrescente in silice si classificano in:
- granito
(quarzo, feldspato, mica)
- sienite
(feldspato, mica, anfibolo, pirosseno)
- diorite
(plagioclasio, anfibolo, pirosseno, biotite)
- gabbro
(plagioclasio, anfibolo, pirosseno, olivina)
- peridotite
(olivina, pirosseno, anfibolo)
- Rocce effusive
(o vulcaniche):
il magma è fuoriuscito da una eruzione vulcanica e si è raffreddato
velocemente. Secondo il loro contenuto decrescente in silice si classificano in:
- lipariti
e porfidi quarziferi (quarzo,
feldspato, biotite, anfibolo, pirosseno, vetro)
- trachiti
e porfidi non quarziferi
(feldspato, biotite, anfibolo, pirosseno, vetro)
- fonoliti
(feldspato, pirosseno, nefelina, leucite)
- andesiti
(feldspato, biotite, anfibolo, pirosseno, vetro)
- basalti
e melafiri (plagioclasi, pirosseno, olivina, vetro)
- Rocce filoniane: il magma è penetrato nelle fratture delle rocce dove è cristallizzato.
In base alla
composizione chimica, le rocce magmatiche si dividono inoltre in:
- Rocce acide,
ricche di silice. Generalmente di colore chiaro, contengono come minerali
fondamentali il quarzo, i feldspati e le miche.
- Rocce basiche,
povere di silice. Generalmente scure, sono ricche di pirosseni e anfibole.
2 - Rocce sedimentarie
Derivano dalla
decomposizione e dall'alterazione di rocce più antiche, i cui prodotti di
distruzione sono stati trasportati dalle acque, dal vento o dal ghiaccio. Si
dividono in:
- sedimenti clastici:
possono essere incoerenti (ghiaia, sabbia, ecc.) oppure cementati da argilla,
calcare o quarzo (arenarie, argilloscisti, ecc.)
- sedimenti chimici:
le sostanze presenti nell'acqua sono precipitate per l'evaporazione dell'acqua o
altro (salgemma, gesso, calcare, limonite, bauxite, ecc.)
- sedimenti organici:
formati dall'accumulo di residui di animali o piante (calcare fossilifero,
carbone, ecc.)
A seconda delle
dimensioni dei granuli, le rocce sedimentarie si dividono in:
- breccia
(frammenti cementati grossi e angolosi)
- conglomerato
(frammenti a forma di ciottoli arrotondati)
- arenarie
(granuli di quarzo molto fini, a volta non distinguibili ad occhio nudo)
- calcari,
marne,
argille
(i granuli sono inferiori a 0,02 mm)
3 - Rocce metamorfiche
Si sono formate a
partire da rocce sedimentarie sottoposte a forti pressioni e di elevate
temperature nelle profondità della Terra. I minerali che componevano
inizialmente queste rocce sono stati fusi e trasformati in altri minerali.
Alcune di queste rocce assomigliano, per la composizione, a rocce plutoniche, ma
sono stratificate come le rocce sedimentarie da cui sono derivate. Ad esempio,
il granito
diventa gneiss,
il calcare
diventa marmo,
l'arenaria
diventa quarzite,
l'argilloscisto
diventa micascisto.
Come si formano i minerali
Minerali di
origine magmatica
La maggior parte dei
minerali si forma nelle zone profonde della Terra, dove la pressione raggiunge
migliaia di atmosfere e la temperatura arriva a 900°-1300°. Lì si trova la
massa fluida e bollente chiamata magma,
miscela di ossidi e di silicati fusi più o meno saturi di gas e di vapore
acqueo.
Una parte del magma, a causa dei movimenti della crosta terrestre, risale
attraverso alcune spaccature negli strati meno profondi (e più freddi) della
crosta terrestre, la
sua temperatura diminuisce e cominciano a cristallizzare i primi minerali: i
meno densi rimangono negli strati superiori e i più pesanti affondano
lentamente.
Nella fase successiva i cristalli si accrescono fino a quando il magma non si
sarà completamente solidificato.
Nella fase finale rimane un residuo magmatico più fluido, ricco di elementi
volatili, gas e vapore acqueo. Una parte dei gas può rimanere racchiusa nelle
rocce, può formarvi delle cavità a forma di mandorla che successivamente
possono riempirsi di quarzo,
agata o
calcedonio.
Ma la maggior parte dei gas e del vapore acqueo arriva in superficie attraverso
le spaccature delle rocce, depositando sulle pareti nuovi minerali (stadio
idrotermale).
Minerali formati
per alterazione
L'azione degli agenti esogeni (pioggia, vento, gelo, ecc.) sulle rocce è molto
lenta ma continua, e può trasformare profondamente i minerali. Ad esempio, i feldspati
si trasformano in caolino,
l'olivina
si altera in serpentino,
la pirite
(gialla) in limonite
(bruna), ecc.
L'alterazione della pirite
può liberare acido solforico che reagisce con altri minerali presenti,
trasformando ad esempio il calcare
in gesso.
Dalla calcopirite
(solfuro di ferro e rame) deriva per alterazione una serie di minerali secondari
come la malachite,
l'azzurrite
e la limonite.
Minerali di
origine marina
Diversi minerali provengono dal mare sia per evaporazione dell'acqua che per
variazione della sua composizione chimica. Così si formano i giacimenti di
salgemma e i depositi di gesso e di
calcare.
Minerali di
origine biologica
Le grandi masse calcaree sono prodotte dall'accumulo di organismi biologici che,
dopo la loro morte, sono distrutti e trasformati.
Così si sono anche formati alcuni giacimenti di fosforite, di
zolfo, di
salnitro, di
pirite, ecc.
Minerali di
origine metamorfica
Quando il magma fuso sale
negli strati superficiali della crosta terrestre, li riscalda e li comprime
trasmettendo loro alcuni elementi chimici volatili. Così l'aspetto delle rocce
sedimentarie attraversate si modifica: è con questo metamorfismo
di contatto che si formano
alcuni minerali come parecchie miche,
alcuni granati,
l'andalusite,
ecc.
Classificazione dei minerali
In base alla composizione chimica, i minerali si dividono nelle seguenti classi:
I
- Elementi
nativi
II - Solfuri e
solfosali
III - Alogenuri
IV - Ossidi e idrossidi
V - Nitrati, carbonati,
borati
VI - Solfati
VII - Fosfati, arseniati,
vanadati
VIII- Silicati
IX - Sostanze organiche
Proprietà fisiche dei minerali
Densità
La densità (peso specifico) di un minerale è il rapporto tra il suo peso e il
peso di ugual volume di acqua.
Minerali leggeri: densità da 1 a 2
minerali medi: densità da 2 a 4
minerali pesanti: densità da 4 a 6
minerali molto pesanti: densità superiore a 6
Durezza
Si può facilmente scalfire un cristallo di calcite con la punta di un coltello,
ma sul quarzo la punta scivola e non lo riga.
Esiste la "scala di Mohs" che stabilisce 10 gradi di durezza, dove un
minerale di un certo grado scalfisce quello che lo precede ed è scalfito da
quello che lo segue.
1
- talco
(si rigano facilmente con l'unghia e sono untuosi al tatto)
2
- gesso (si
rigano con l'unghia)
3
- calcite
(si rigano con un filo di rame)
4
- fluorite
5
- apatite, vetro (si rigano
con un temperino)
6
- feldspato
7
- quarzo
(si rigano con una buona lima)
8
- topazio
9 - corindone
10- diamante
Sfaldatura
Il colpo di un martello o la
pressione di uno scalpello permettono di separare delle lamine di sfaldatura da
alcuni cristalli. Alcuni minerali possono sfaldarsi in direzioni diverse: il salgemma
e la galena
parallelamente alle facce di un cubo, la fluorite
secondo le facce dell'ottaedro, la calcite
secondo il romboedro.
Altri minerali, come la mica
e il gesso,
si sfaldano perfettamente in una sola direzione.
Numerosi minerali (come il quarzo
e l'opale)
non si sfaldano in nessuna direzione, ma si spezzano irregolarmente: le fratture
si distinguono in piane, disuguali, concoidi, ruvide.
Colore
Il colore è la caratteristica più appariscente di un minerale, ma non sempre
è costante. In parecchi minerali il colore rimane fisso (la malachite
è sempre verde, la grafite
nera, lo zolfo
giallo) ma altri minerali, incolori quando sono puri, che si colorano quando
contengono delle impurezze (ad esempio il quarzo,
la calcite,
il salgemma,
la fluorite).
A volte il colore cambia a seconda del tipo di illuminazione: l'alessandrite
è verde alla luce del giorno e viola alla luce artificiale. Oppure il colore
varia facendo ruotare il minerale: la cordierite
passa dal blu al giallo facendola ruotare davanti alla luce.
Colore della
striscia
Sfregando vigorosamente il minerale su una lastra ruvida di porcellana non
verniciata, esso lascia una striscia colorata che può servire a determinarne il
tipo. Dato che la porcellana ha una durezza di 6-6,5 (della scala di Mohs), i
minerali più duri lascieranno solo della polvere bianca di porcellana.
Soprattutto i minerali con lucentezza metallica formano una striscia di colore
nettamente diverso dal loro: la pirite
gialla ha una striscia nero-verde, l'ematite
nera una striscia rosso ciliegia, la wolframite
nera una striscia bruna, la cassiterite
nera una striscia quasi incolore.
Una gran parte dei minerali presenta una striscia bianca oppure con leggera
tonalità del colore naturale del minerale, in questo caso questo sistema non ha
molta utilità.
Lucentezza
Si distinguono minerali con lucentezza
metallica (opachi con forte
potere riflettente come la pirite, la galena) e non
metallica.
I minerali a lucentezza non metallica si dividono in varie categorie:
- lucentezza adamantina
(come il diamante)
- lucentezza vitrea
- lucentezza grassa
- lucentezza opaca
(minerali con debole potere riflettente)
Altre
caratteristiche
Altre caratteristiche fisiche sono:
- la trasparenza:
la maggior parte dei cristalli incolori è trasparente, come il quarzo,
il salgemma,
il topazio.
- l'indice di rifrazione
- la luminescenza:
alcuni minerali, illuminati con raggi ultravioletti si illuminano con colori
particolari. La fluorite,
riscaldata al buio si illumina
- la conducibilità termica
- il magnetismo
Le fessure alpine
Tra le
giaciture di minerali più caratteristiche delle Alpi si hanno le fessure
alpine, spaccature rivestite di minerali spesso
splendidamente cristallizzati, che si presentano in alcune rocce di varia natura
(soprattutto graniti, sieniti, scisti cristallini, ecc.).
Queste spaccature si sono formate durante le ultime fasi del sollevamento
alpino, dove le tensioni interne hanno fratturato in più punti la roccia
mettendo anche in circolazione acque calde. Sono appunto queste acque che poi
hanno depositato sulle pareti i cristalli (processo idrotermale).
Le fessure alpine si presentano per lo più orientate perpendicolarmente alla
direzione di scistosità della roccia, e questo crea difficoltà ad estrarre dei
bei pezzi di cristallo perchè la roccia tende a rompersi lungo la scistosità
dividendo il cristallo in frammenti più piccoli.
Le dimensioni delle fessure alpine variano da pochi centimetri fino a oltre 20
metri, e a volte ci si imbatte in sistemi di fessure spesso parallele tra loro.
Nelle rocce acide
Tra le fessure più caratteristiche abbiamo soprattutto quelle presenti in rocce
acide, cioè ricche di
silice (generalmente graniti,
gneiss,
granodioriti,
scisti cristallini
o sieniti).
In queste fessure i minerali prevalenti (quasi sempre presenti) sono il quarzo,
l'adularia
e l'albite;
spesso è presente la clorite
in forma polverulenta tale da rovinare i cristalli, "sporcandoli" in
modo indelebile. Talvolta come riempimento parziale delle fessure si può
trovare la calcite,
anche ben cristallizzata.
In minor quantità sono presenti altri minerali, spesso splendidamente
cristallizzati:
- negli gneiss e nelle rocce
granitiche, la fluorite,
l'ematite
e l'apatite.
- negli scisti cristallini,
l'anatasio,
il rutilo,
la brookite
e l'ematite.
- nelle sieniti,
la titanite,
l'epidoto,
la prehnite,
l'apatite,
l'axinite
e l'amianto d'anfibolo.
Nelle dolomie e
nei calcari cristallini
Queste rocce, abbastanza diffuse nelle Alpi, sono costituite da imponenti masse
di carbonato di calcio e di
magnesio. Nelle fessure delle
dolomie cristalline si trovano spesso dei minerali molto belli e interessanti,
soprattutto la dolomite,
la calcite,
il quarzo
e, come minerali accessori, il rutilo,
la tormalina,
la scapolite,
alcune miche,
e vari solfuri metallici (blenda,
galena,
pirite,
ecc.).
Non più nelle fessure, ma immersi nel corpo della roccia, abbiamo altri
splendidi minerali tipici delle dolomie cristalline, come il corindone,
la tremolite,
lo spinello,
ecc.
Nel serpentino
Il serpentino è una roccia assai diffusa nelle Alpi, di colore verdastro-grigio
se fresca, o rossastra se esposta da lungo tempo all'azione atmosferica.
L'origine degli splendidi minerali che si trovano nelle fessure connesse al
serpentino è dovuta al metamorfismo
di contatto, cioè a reazione
chimica della roccia con rocce calcaree immediatamente vicine.
Sotto forma di filoni inclusi nel serpentino si ha spesso una vera e propria
roccia (rodingite)
formata da aggregati compatti di piccoli cristalli di granato
e pirosseno,
oppure filoni rocciosi costituiti quasi esclusivamente da granato compatto o da
vesuvianite o da epidoto.
Nelle fessure di queste rocce, spesso riempite da calcite,
si hanno i cristalli più belli di granati,
di vesuvianite,
di diopside,
di epidoto,
di clorite.
Nelle rocce
scistose
Alcune specie di minerali si trovano in rocce metamorfiche scistose (non nelle
fessure, ma incluse nel corpo della roccia), derivanti anch'esse da fenomeni di
metamorfismo. Sono minerali contenenti alluminio: andalusite, cianite,
sillimanite, staurolite, granato almandino, orneblenda, corindone, ecc.
Minerali radioattivi
Interessanti sono i
giacimenti di minerali radioattivi del Cuneese (Lurisia, Peveragno, Bric Colmè,
ecc.) e della Liguria (Giusténice presso Pietra Ligure). Qui, nelle rocce
scistose (besimauditi)
è abbastanza diffusa l'uraninite,
raramente in buoni campioni da collezione. Magnifici sono invece i minerali
secondari di uranio, tra cui autunite,
torbenite
e fosfuranilite,
spesso splendidamente cristallizzati.
Nelle arenarie della val Rendena e della val Daone (zona delle Giudicarie) si ha
tutta una serie di minerali di uranio, simili a quelle delle famose formazioni
geologiche del Colorado e del Turkestan: meta-tyuyamunite associata a zeunerite,
kasolite, zippeite, ecc.
Alcuni esempi di identificazione di minerali
Tutti i carbonati (calcite, aragonite, ecc.) reagiscono con l'acido cloridrico con effervescenza.
Gli aggregati granulari di magnetite sono simili a quelli di cromite, ma la striscia è nera per la prima e bruna per la seconda. Inoltre la magnetite fa deviare l'ago magnetico di una bussola.
Una pirite compatta e un po' alterata è simile alla calcopirite, le due striscie sono simili, ma la pirite ha durezza 6 e la calcopirite 4,5.
La blenda nera e la cassiterite nera sono simili, ma la prima ha durezza 3,5 e la seconda 6,5. Inoltre la blenda è di solito accompagnata da altri solfuri, e la cassiterite da quarzo e mica.
I feldspati, la calcite, la barite e il gesso sono spesso biancastri e simili tra loro. Ma il gesso si riga con l'unghia, i feldspati non si rigano nemmeno con un coltello, la calcite si scioglie con effervescenza nell'acido cloridrico, e la barite è molto più pesante della calcite.
Ecc. ecc.
Questa pagina è
ancora in fase di allestimento. Per ulteriori nozioni di geologia relative alle
nostre vallate, consultare le pagine del sito dedicate al
Museo dell'ARS.